La parola chirale fu introdotta da William Thomson (Lord Kelvin) nel 1894 per designare oggetti non sovrapponibili con la loro immagine speculare. Applicato alla chimica organica, possiamo dire che una molecola è chirale quando essa e la sua immagine speculare non sono sovrapponibili.
La chiralità è spesso associata alla presenza di atomi di carbonio asimmetrici. Un carbonio asimmetrico è quello che è attaccato a quattro diversi sostituenti. Un esempio di carbonio asimmetrico si trova nella molecola di bromocloroiodometano. Il carbonio è legato a bromo, cloro, iodio e idrogeno, quattro diversi sostituenti che lo rendono chirale o asimmetrico. La molecola e la sua immagine speculare sono diverse, nessuna torsione permette loro di essere sovrapposte. La relazione tra una molecola e la sua immagine speculare non sovrapponibile è quella degli enantiomeri.
In questi disegni possiamo vedere la molecola del bromocloroiodometano e il suo enantiomero riflessi nello specchio.